Il via libera della Commissione europea, tuttavia, come sopra anticipato, non è definitivo ma è condizionato alla presentazione di un piano di ristrutturazione entro i sei mesi successivi alla data di approvazione, quindi entro i prossimi sei mesi a partire da oggi.
La notizia, come testimoniato dalla reazione del titolo, è senza dubbio positiva per la banca senese, non solo perché le consentirà di allinearsi alle indicazioni dettate dall’Eba a seguito degli stress test effettuati lo scorso giugno, che ricordiamo Banca MPS è stata tra i pochi istituti a non superare, ma anche e soprattutto a fronte della modalità alternativa di pagamento delle cedole.
In particolare, tale meccanismo consente di distribuire dividendi sotto forma di azioni di nuova emissione o di nuovi Monti bond qualora gli utili distribuibili dovessero risultare insufficienti. In altre parole, pagando gli interessi con altri Monti bond, si eviterà l’ingresso del governo nel capitale della banca.
Alcuni esperti hanno però frenato l’entusiasmo sottolineando che tale meccanismo potrebbe anche incrementare eccessivamente l’esposizione della banca agli aiuti governativi.