A spingere gli analisti ad una revisione è stato soprattutto il piano di riduzione dei costi annunciato nei giorni scorsi dalla società e che dovrebbe consentire risparmi quantificabili in circa 40 milioni di euro all’anno.
Il gruppo cementifero mira a raggiungere tale obiettivo mediante una serie di iniziative, tra cui figura una riorganizzazione dell’attività finalizzata a rendere il sistema produttivo e commerciale più flessibile, una necessità derivante dai continui mutumenti della domanda di cemento in Italia, che come ricordato dalla stessa società è scesa nel corso dell’ultimo periodo ai livelli toccati l’ultima volta durante la fine degli anni ’60. Inoltre, tramite un ammodernamento della cementeria, la società stima di ridurre la spesa legata alla produzione del 23% circa.
Come la maggior parte dei piani di riduzione dei costi, anche quello annunciato da Italcementi prevede ripercussioni negative per i lavoratori. La società ha infatti comunicato la decisione di ricorrere alla cassa integrazione per massimi 665 dipendenti, una sospensione dal lavoro che non si esclude diventi definitiva al termine del periodo qualora la situazione non dovesse migliorare.
Nonostante il piano di riduzione dei costi, la società ha fatto sapere di voler continuare ad investire, in modo tale da garantire lo sviluppo del gruppo e quindi la sua sopravvivenza in futuro.