Il rendimento del titolo si è attestato al 2,50%, il livello minimo da ottobre 2010, in calo quindi rispetto al 2,64% dell’asta di metà novembre, quando ricordiamo furono collocati BTP con scadenza luglio 2015 e cedola del 4,50%.
In leggero calo la domanda, con un rapporto di copertura (differenza tra ammontare offerto e ammontare richiesto) che si è attestato a 1,359 dal precedente 1,50.
Sempre questa mattina il Tesoro ha collocato anche BTP con scadenza 1° marzo 2026 per un ammontare complessivo pari a 729 milioni, rispetto ad una forchetta d’offerta prestabilita compresa tra 500 e 750 milioni di euro. Anche in questo caso è stato registrato un calo del rendimento, passato al 4,75% dal 5,32% registrato in occasione dell’ultima asta di BTP con scadenza a quindici anni, risalente a metà settembre.
Contrariamente a quanto accaduto per il collocamento dei BTP a tre anni, per i titoli con scadenza al 2026 è stato registrato un miglioramento anche sul fronte della domanda, con un rapporto di copertura che è passato a 1,977 dal precedente 1,50.
Nonostante l’esito positivo del collocamento, dopo l’asta lo spread tra BTP e Bund ha registrato un nuovo rialzo, seppur lieve, attestandosi a 333 punti base, sui livelli massimi di giornata. Rispetto alla chiusura di ieri l’aumento è nell’ordine dei 3 punti base.