Il tasso di cambio euro/dollaro sta evidenziando grandi difficoltà nelle ultime sedute, in particolare da quando la BCE ha annunciato di voler mantenere i tassi di interesse invariati allo 0,75%, sebbene molti consiglieri erano pronti a tagliare il costo del denaro di un quarto di punto. Il taglio dei tassi dovrebbe ora avvenire entro il primo trimestre del 2013. Il cambio euro/dollaro è sceso sotto 1,2880, toccando il minimo più basso dal 25 novembre. Venerdì sono giunte ottime notizie dal mercato del lavoro negli Stati Uniti.
I non-farm payrolls sono cresciuti ben oltre le attese degli analisti, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 7,7% sui minimi più bassi dal 2008. Il dollaro americano si è rafforzato molto contro le major currencies, così come lo yen giapponese. Il tasso di cambio euro/dollaro è tornato così abbondantemente sotto la soglia di 1,30 e molti analisti finanziari pensano che a fine anno la chiusura potrebbe avvenire proprio sotto questa soglia psicologica.
Il ritorno del rischio politico in Italia, aggravato dalle dimissioni di Mario Monti e dall’incognita delle elezioni anticipate, potrebbe far peggiorare il sentiment degli investitori. Sul Forex l’euro potrebbe tornare sotto pressione e perdere velocemente terreno, abbandonando i livelli-chiave di breve periodo con nuovi approfondimenti bearish. Il breakout ribassista deciso di area 1,2880 – 1,2875 dovrebbe far scendere i prezzi a 1,2850 prima e 1,2820 poi.
Un’eventuale reazione dei prezzi dai supporti attuali consentirebbe al cambio di respirare un po’, ma probabilmente fino a 1,2950 – 1,2970. I venditori dovrebbero aver preso in mano le redini del gioco e mantenere i prezzi sotto la soglia di 1,30. A questo punto le probabilità di vedere il cambio euro/dollaro chiudere sotto 1,30 nel 2012 sono aumentate a dismisura. Il target sul cambio per fine anno è compreso tra 1,28 e 1,30.