Il titolo è infatti il peggiore dell’indice FTSE MIB e continua quindi a risentire delle dimissioni dell’amministratore delegato Pietro Franco Tali e della sospensione cautelare decisa dal Consiglio di amministrazione nei confronti di altri soggetti ai vertici della società.
Ad influire negativamente sull’andamento del titolo è anche la decisione di tagliare il target price sul titolo presa da alcune banche d’affari, che hanno quindi giudicato negativamente l’inatteso cambio dell’amministratore delegato.
In particolare, gli analisti di Morgan Stanley hanno portato il prezzo obiettivo sul titolo Saipem da 57 a 45 euro, in quanto a loro avviso l’addio dell’ormai ex amministratore delegato aumenta ulteriormente l’incertezza per il futuro. Al contempo, è stato confermato rating “overweight” e sono state tagliate le stime di eps 2013 da 2,56 euro per azione a 2,40 euro per azione, nonché quelle relative al 2014 da 3,54 a 3,20 euro per azione.
Allo stesso modo, l’incertezza per il futuro derivante dal cambio dell’amministratore delegato ha spinto ad attuare un taglio del target price sul titolo Saipem anche gli analisti di Equita (da 41 a 38,5 euro) e quelli di Société Générale (da 39 euro a 35 euro). Gli esperti di Mediobanca hanno invece deciso di declassare il titolo tagliando non solo il target price da 39 a 29,7 euro ma anche il rating da “outperform” a “neutral”.