Il clima di euforia generalizzata sui mercati finanziari, dovuto alle dichiarazioni del presidente Barack Obama che vede vicino l’accordo sul fiscal cliff (entro Natale), sta facendo diminuire sempre più la domanda da parte degli investitori delle cosiddette “valute rifugio”, ovvero dollaro americano e yen giapponese. In particolare, quest’ultima sembra essere la valuta più venduta sui mercati internazionali delle monete estere. La debolezza dello yen spinge al rialzo la borsa di Tokyo, che ha chiuso la seduta con un guadagno di poco inferiore al mezzo punto percentuale a 9.946 punti.
Il listino azionario giapponese Nikkei-225 è salito sui massimi più alti degli ultimi 7 mesi, trainato dai titoli di aziende esportatrici che beneficiando della maggiore debolezza della valuta locale. A novembre la borsa di Tokyo ha messo a segno una performance appena inferiore al 6%, che è la seconda migliore dell’anno dopo il boom del 10,4% di febbraio scorso.
Sul Forex la debolezza dello yen è stata accentuata dalla decisione del governo nipponico di approvare un nuovo piano di sostegno all’economia per 880 miliardi di yen, ovvero circa 8,5 miliardi di euro, con stimoli monetari a favore delle imprese e del mercato del lavoro. La mossa del premier Yoshihiko Noda rischia di influenzare le prossime elezioni politiche del 16 dicembre, che dovranno portare alla formazione di un nuovo esecutivo.
Intanto, sul Forex lo yen è sceso sui minimi più bassi dgli ultimi 7 mesi contro euro e sterlina. Il tasso di cambio euro/yen è salito fino a 107,62, mentre sterlina/yen ha superato quota 132,70. Torna in auge anche il cambio dollaro/yen, che per ora ha toccato quota 82,65 ma che sembra proiettato almeno verso il raggiungimento dei precedenti top di periodo posti a 82,83.