Il Forex, ovvero il mercato internazionale delle valute, ha mostrato nella seduta di ieri una grande volatilità. Il cambio più importante, ovvero euro/dollaro, è sceso fino a 1,2879 raggiungendo così un’area di supporto giornaliera molto importante posta tra 1,2890 e 1,2880. Il giorno prima il cambio era salito sui massimi a oltre venti giorni a 1,3008, ma su questa resistenza era stato respinto con decisione. L’andamento molto irregolare del cambio riflette l’indecisione degli operatori finanziari, anche ancora non hanno deciso di puntare con forza su una delle due valute.
Da un punto di vista macroeconomico, ieri sera dal Beige Book è emerso che la crescita dell’economia americana prosegue a ritmi modesti, mentre dal fronte europeo continua a tenere banco il problema dei debiti sovrani. Alla Spagna è stata concessa la tranche di aiuti da 37,7 miliardi di euro per ricapitalizzare le banche (circa 18 miliardi solo per Bankia), mentre entro il 13 dicembre i parlamenti nazionali dovranno ratificare il nuovo bailout della Grecia.
I problemi delle due aree economiche più importanti al mondo si riflettono anche sul cambio euro/dollaro, che continua a mostrare mini-rally sia al rialzo che al ribasso, fermando spesso la sua corsa su livelli di supporto e resistenza molto importanti. Da un punto di vista tecnico, il cambio euro/dollaro ha formato ieri un pattern che suggerisce una possibile continuazione del trend, ovvero la pin candle.
A questo punto, in caso di breakout deciso di 1,2960, è probabile che i prezzi mettano in piedi un nuovo movimento bullish verso 1,30 prima e 1,3020 poi. Di converso, un ritorno deciso sotto 1,2930 potrebbe far tornare in azione i venditori con primo target a 1,2880 e secondo target a 1,2820. Nel pomeriggio è atteso il dato sul pil americano nel terzo trimestre (stima +2,8% a/a).