Erano ormai diverse settimane che arrivavano indicazioni positive dai principali indicatori macro cinesi. Oggi c’è stata la conferma che l’economia cinese sta tornando a crescere a ritmi elevati, dopo oltre un anno di rallentamento. Infatti, secondo quanto emerge dalla stima flash dell’indice Pmi manifatturiero elaborato da HSBC, a novembre c’è stato un balzo dell’indice a 50,4 punti dai 49,5 punti di ottobre (dato definitivo). Superata, dunque, la soglia dei 50 punti, spartiacque tra crescita e rallentamento.
Il dato sul Purchasing Managers Index (Pmi) è stato diffuso come di consueto dalla banca cino-britannica HSBC (Hong Kong & Snaghai Banking Corporation) e mette in luce la ripresa dell’attività manifatturiera nel paese del Dragone. Il dato preliminare superiore a 50 indica anche che la produzione industriale è in crescita. A questo punto i timori di un possibile hard landing della Cina lasciano sempre più il posto a previsioni ottimistiche per i prossimi mesi, mentre Europa e Giappone arrancano e gli Stati Uniti crescono a ritmi modesti.
Secondo quanto dichiarato dagli analisti di Nomura, il piano di stimolo monetario sta funazionando bene e rilancio l’economia cinese oltre le attese. A questo punto il broker nipponico si spinge a previsioni molto ottimistiche sul pil nell’ultimo trimestre dell’anno, atteso ora a +8,4% dalla precedente stima del 7,4%. Dopo aver chiuso la seduta di ieri con modesti guadagni, le borse europee hanno aperto questa mattina in territorio leggermente positivo.
Oggi Wall Street resterà chiusa per la festività del Thanksgiving Day (Giorno del Ringraziamento). Sul Forex il tasso di cambio euro/dollaro è salito sui massimi a due settimane sfiorando quota 1,2870, mentre non si ferma la corsa al ribasso dello yen che è sceso sui minimi a sette mesi contro dollaro e sterlina e sui minimi a sei emsi contro l’euro.