In particolare, gli analisti prediligono gli istituti bancari considerati convenienti, con un forte potenziale in tema di guadagni, una consistente probabilità di accelerazione del processo di ristrutturazione, capaci di eliminare attività non-core in modo efficace e in grado di pagare buoni dividendi. A fronte di tali caratteristiche, rientrano nella sua “top picks” UBS, Bnp, Barclays, Swedbank, Sberbank e Adn.
Per contro, i titoli bancari meno preferiti, che fanno quindi parte della cosiddetta black list, sono Cbk, Banco Popolare, MPS, Sabadell, Icap, Bankinter. Sono invece usciti da questa lista Lloyds e UBI Banca.
Sul fronte degli utili, in particolare, le prospettive del broker continuano a essere influenzate negativamente da un contesto caratterizzato da un indebolimento economico, dalla riduzione della leva finanziaria, da bassi tassi di interesse e da crescenti crediti inesigibili. Pertanto, gli analisti preferiscono stare in media il 13% circa al di sotto del consenso per quanto riguarda le stime di eps 2013 per le banche dell’area euro.
A preoccupare gli esperti di Morgan Stanley sono anche i vincoli imposti da Basilea III, in quanto in alcuni casi il percorso da compiere per raggiungerli appare ancora piuttosto lungo e complicato. Al contempo, tuttavia, per la Banca d’Italia potrebbe risultate molto rischioso decidere di rinviare l’applicazione dei nuovi parametri di solvibilità, capitalizzazione e patrimonio, così come già fatto dalla Federal Reserve per le banche USA.