Il tasso di cambio euro/dollaro sta provando a imbastire un rimbalzo tecnico di breve periodo, dopo aver accusato pesanti perdite nelle ultime due settimane. Due giorni fa il cambio aveva toccato il minimo più basso degli ultimi due mesi a 1,2661, ma ieri è riuscito a rimbalzare toccando quota 1,2778. Il lieve miglioramento del quadro tecnico sembra, però, soltanto un movimento correttivo lungo un trend ribassista di breve-medio periodo, che ha portato nell’ultimo mese a una perdita del 3,7%. Stamattina, poco dopo l’apertura delle borse europee, la quotazione di euro/dollaro è di 1,2745.
Sull’euro pesa ancora molto la situazione di stallo sulla Grecia, che martedì saprà se riceverà o meno gli aiuti finanziari da 31,5 miliardi di euro necessari per continuare a pagare regolarmente gli stipendi pubblici e garantire i servizi di pubblica utilità. Il paese ha evitato il default tecnico con un’asta di titoli di stato di brevissimo periodo, ma ora serve maggiore liquidità altrimenti c’è il rischio di un clamoroso tracollo.
Stamattina è arrivato il dato sul pil preliminare della Germania nel terzo trimestre dell’anno. Il risultato è in linea con le attese degli analisti finanziari: +0,2% su base trimestrale e +0,9% su base annua. Più tardi sarà comunicata la stima flash sul pil della zona euro, atteso in leggere contrazione. In attesa dei market mover americani del pomeriggio, il cambio euro/dollaro dovrebbe essere molto influenzato proprio dal pil europeo.
In caso di peggioramento del sentiment il cambio potrebbe perdere quota a partire dai valori attuali, che rappresentano resistenze di breve periodo non facili da superare. I prezzi potrebbero così scendere sotto 1,27, alimentando nuovamente il trend ribassista con target a 1,2690 prima e 1,2660 poi. Se il sentiment dovesse migliorare è probabile un nuovo test dei top di ieri di area 1,2780 con possibile approdo a 1,28 prima e 1,2820 poi.