L’Eurogruppo, riunitosi ieri a Bruxelles, ha deciso di concedere alla Grecia altri due anni per mettere i conti pubblici in ordine ma ciò comporterà maggiori costi di salvataggio per i paesi membri della zona euro. Il Fondo Monetario Internazionale ha espresso parere contrario a questa soluzione accomodante, ma anche Germania, Finlandia e Olanda non hanno intenzione di chiedere ulteriore denaro ai propri contribuenti per salvare Atene. Oggi ci sarà la riunione dell’Ecofin, mentre Atene emetterà bond a brevissimo termine per rifinanziare il debito in scadenza venerdì.
Infatti, la Grecia potrebbe restare praticamente senza denaro a partire da venerdì, per cui urge lo sblocco della tranche di aiuti da 31,5 miliardi di euro per proseguire nel programma di riduzione del debito e del deficit di bilancio. Il parlamento greco ha già approvato dolorose misure di austerità e la riforma del lavoro, ma ora serve denaro fresco per evitare il default e la conseguente uscita dall’euro.
Stamattina i futures europei hanno aperto in profondo rosso, mentre sul Forex il tasso di cambio euro/dollaro resta sempre sotto 1,27. Stamattina i prezzi sono scesi fino a 1,2672, aggiornando così il minimo più basso degli ultimi due mesi. La view resta ancora molto negativa e il bearish trend potrebbe accelerare nelle prossime ore, in attesa anche della pubblicazione dell’indice Zew tedesco (ore 11).
In caso di discesa sotto il supporto di area 1,2670, il cambio euro/dollaro sembra destinato a proseguire verso il basso fino al prossimo obiettivo posto a 1,2630. Entro questa settimana i prezzi potrebbero toccare 1,26, mentre anche euro/yen sembra destinato a perdere ulteriormente quota tornando in area 100.