Nonostante l’accordo, tuttavia, il dialogo sembra difficile dal momento che il fondo continua a criticare la tempistica e le modalità della quotazione in Borsa della società aeroportuale.
Secondo quanto riportato da Reuters, che cita una fonte vicina a F2i, il fondo non è assolutamente contrario all’Ipo, semplicemente ritiene che la quotazione in Borsa così come è stata concepita dal Comune di Milano appare come un’occasione persa. In particolare, si punta il dito soprattutto sullo scarso flottante, previsto al 25% e che secondo il fondo rischia di incidere in maniera negativa sul valore dell’azienda, nonché sulla tempistica, dal momento che quella attuale è una fase molto difficile sia per i mercati che per il settore aeroportuale.
In altre parole, il fondo non riesce a capire l’urgenza di approdare a Piazza Affari, anche se al riguardo bisogna ricordare che, sebbene la quotazione sia attesa entro la fine dell’anno, il termine ultimo per effettuare l’aumento di capitale legato alla quotazione è stato fissato al 31 luglio 2014.
Attualmente, ricordiamo, il collocamento prevede un aumento di capitale e la cessione di una quota del 14,6% detenuta dalla Provincia di Milano. Di conseguenza, la quota del Comune si diluirebbe al 48,1% circa e quella di F2i al 26,1%.