Il tasso di cambio euro/dollaro sta mostrando un andamento negativo questa mattina con i prezzi che sono scesi fino a toccare un minimo di giornata a 1,2864. A indebolire il quadro tecnico del cambio ci ha pensato il dato relativo all’indice Pmi manifatturiero nella zona euro, che a ottobre è sceso a 45,4 punti dai 46,1 punti registrati a settembre. L’indice è sotto la soglia di 50 da ben 15 mesi consecutivi. Ciò vuol dire che la fase di contrazione economica è destinata a proseguire e ormai si va verso un altro trimestre di recessione.
In attesa della pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, con focus particolare sui non-farm payrolls, il tasso di cambio euro/dollaro continua a mostrare una quotazione inferiore a 1,29. Si tratta di un segnale di debolezza che potrebbe essere accentuato nel primo pomeriggio con la pubblicazione dei dati macro americani prima e con l’apertura di Wall Street poi.
La positività sul cambio tornerebbe solo in caso di breakout deciso di area 1,2940-50. Il dato sull’attività manifatturiera nella zona euro, calcolato come sempre da Markit, evidenzia una certa debolezza dell’economia europea. In dettaglio, il dato in Germania ha visto l’indice scendere a 46 punti dai 47,4 di settembre, mentre in Francia c’è stato un miglioramento a 43,7 punti da 42,7.
Tuttavia, l’economia transalpina resta molto debole e ormai sono 8 mesi consecutivi che l’indice è sotto la soglia dei 50 punti. Il peggioramento dell’attività manifatturiera in Europa non dimostra più una debolezza cronica solo dei paesi periferici, bensì anche dei principali paesi “core” come Germania e Francia.