Il tasso di cambio euro/dollaro ha iniziato la seduta in ribasso, mostrando una quotazione di poco inferiore a 1,3040. La moneta unica europea è interessata da forti vendite, a pochi minuti dall’inizio delle contrattazioni in Europa, a seguito del downgrade di Moody’s su 5 regioni autonome spagnole che sono state tutte declassate al livello “junk” (spazzatura). Tra queste figura anche la ricca regione della Catalogna, da qualche tempo spinge per la secessione. Ieri il cambio euro/dollaro era salito fino a 1,3083, ma su questi livelli è stato respinto.
Il cambio euro/dollaro potrebbe così tornare a testare l’area chiave di 1,30, che rappresenta al momento una sorta di spartiacque tra area d’acquisto ed area di vendita. Ad ogni modo il trend rialzista di breve periodo resta ancora intatto e solo una chiusura giornaliera sotto 1,30 potrebbe modificare il sentiment degli investitori sul cambio. Attualmente i prezzi si trovano poco sopra i minimi intraday, finora posti a 1,3034.
Da un punto di vista tecnico, il cambio euro/dollaro dovrebbe continuare a muoversi tra 1,3080 e 1,30 nelle prossime ore in attesa del breakout definitivo. Se, invece, il cambio dovesse rimbalzare dai valori correnti e superare successivamente la resistenza posta in area 1,3080, è probabile che i prezzi possano accelerare con decisione verso l’alto configurando la possibilità di un allungo bullish verso 1,3140 – 1,3170.
Tuttavia, se il cambio euro/dollaro dovesse chiudere sotto 1,30 è probabile che la quotazione possa tornare a scendere con forza fino a raggiungere il supporto successivo di area 1,29 – 1,2880. Stamattina è atteso il dato preliminare relativo all’indice di fiducia dei consumatori nella zona euro, ma in generale non sono attesi market mover particolarmente rilevanti in grado di scuotere il mercato (salvo sorprese negative dall’asta delle Letras spagole a 3 e 6 mesi attesa in mattinata).