Nel suo World Economic Outlook il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le stime di crescita dell’economia mondiale, ma non necessariamente gli esperti dell’istituto di Washington si aspettano una netta contrazione dei prezzi delle commodity. Anzi, gli economisti del Fmi ritengono che i prezzi delle materie prime mostreranno un’elevata volatilità, sia che ci concretizzi lo scenario peggiore (ricaduta della crisi del debito sovrano nella zona euro) sia quello migliore (maggiori stimoli monetari della Cina per rilanciare l’economia in frenata).
In linea di massima il Fmi si aspetta un lieve calo dei prezzi del petrolio, un rimbalzo delle quotazioni dei metalli e un quadro difficile per le materie prime agricole. Per quanto riguarda il petrolio, gli esperti del Fmi ritengono che con il Brent in backwardation, ovvero con il prezzo cash più alto di quello con consegna futura, è possibile una discesa dei prezzi sotto 100 dollari al barile nel breve termine.
Tuttavia, sono più probabili i rialzi che i ribassi a causa di possibili shock sull’offerta dovuti a difficoltà produttive nel Mare del Nord e all’instabilità nel Medio Oriente. Il Fmi si aspetta che il petrolio Wti continui a trattare a sconto rispetto al Brent fino al 2015. Per quanto riguarda i metalli, il Fmi si aspetta un rimbalzo dopo i cali registrati negli ultimi mesi.
I prezzi alimentari sono quelli che destano maggiore preoccupazione, in quanto hanno raggiunto livelli molto vicini ai picchi registrati durante la crisi del 2008. Gli investitori sui futures sulle commodity agricole si aspettano che la situazione possa calmierarsi entro fine 2013. Il Fmi si aspetta ancora prezzi elevati nel breve termine, mentre la situazione potrebbe migliorare nel medio periodo quando l’attuale rally dovrebbe esaurirsi.