Il tasso di cambio euro/dollaro è tornato sopra 1,30 dopo la decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di mantenere invariati i tassi di interesse sui minimi storici dello 0,75%. Gli investitori hanno fatto incetta di moneta unica, mentre per il dollaro americano è stata una giornata molto negativa considerando che ha perso terreno praticamente contro tutte le valute più importanti. Oggi, però, è atteso un altro market mover rilevante, ovvero i non-farm payrolls, che dovrebbero muovere non poco il mercato dei cambi.
Da un punto di vista tecnico, il tasso di cambio euro/dollaro ha formato ieri una long candle rialzista che ha toccato quota 1,3030. Si tratta del livello più alto degli ultimi dieci giorni, posizionato poco sotto l’area di resistenza posta tra 1,3040 e 1,3050. Nelle prossime ore potrebbe avvenire un nuovo breakout esplosivo, che permetterebbe al cambio di spingersi già entro oggi verso 1,31 e puntare la prossima settimana ai top di metà settembre di area 1,3170.
Gli analisti finanziari si aspettano un dato in miglioramento per quanto riguarda i non-farm payrolls, ovvero le nuove buste paga erogate nel settore non agricolo, dopo il buon dato di un paio di giorni fa sull’occupazione privata. Le attese sono per un aumento dei posti di lavoro pari a 114mila unità, rispetto alle 96mila del mese di agosto.
Il tasso di disoccupazione, invece, viene stimato in leggero aumento all’8,2% dall’8,1%. Il contesto attuale di mercato fa pendere ancora l’ago della bilancia a favore della moneta unica europea, ma non si escludono colpi di scena nelle prossime ore.