Le banche centrali continuano ad aumentare le loro riserve di oro, sostenendo la domanda che aveva già sperimentato un deciso incremento a seguito del lancio del terzo round di allentamento monetario della Federal Reserve, ovvero il QE3. Ieri le quotazioni dell’oro spot avevano sfiorato 1.775$ l’oncia, per poi chiudere in calo a 1.760$ dopo la brusca inversione del sentiment sui mercati che aveva portato anche a forti ribassi a Wall Street. La quotazione dell’oro resta molto sostenuta e solo pochi giorni fa è stato toccato un nuovo massimo a 6 mesi a 1.787$ l’oncia.
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, le banche centrali continuano ad aumentare le riserve d’oro nei loro forzieri. L’incremento è pari a 262,1 tonnellate di lingotti d’oro, per cui è stato già superato l’aumento di 203,39 tonnellate avvenuto nei primi otto mesi del 2011. La Corea del Sud ha raddoppiato le riserve in dodici mesi fino a 70,44 tonnellate. Il Paraguay ha raggiunto 8,19 tonnellate partendo quasi da zero. Il Kazakhstan ha aumentato le riserve per il 13-esimo mese consecutivo.
Il paese che si è mosso di più è la Turchia, che nei primi 8 mesi del 2012 ha aggiunto 100,2 tonnellate d’oro alle sue riserve, seguita dalla Russia. E’ molto forte anche la richiesta degli investitori privati. Gli etf che investono sull’oro fisico hanno raggiunto un record a 74,06 milioni di once. Molti broker e banche d’affari si aspettano forti incrementi nei prossimi mesi.
Citigroup ha alzato il target price medio per il 2012 a 1.680$ l’oncia da 1.645$/oz, mentre per il 2013 ha aumentato il prezzo medio a 1.749$ da 1.695$ l’oncia. Alla Standard Bank, invece, si aspettano una quotazione dell’oro a 1.900$ nella seconda metà del quarto trimestre. Secondo Commerzbank, invece, nel 2013 l’oro potrà raggiungere quota 2.000$ l’oncia.