Più nel dettaglio, gli analisti di Banca Imi prevedono un ebitda in crescita del 5% grazie al positivo contributo dei business Water e Gas, che dovrebbero riuscire a compensare l’andamento delle divisioni Waste ed Energia.
Analoga previsione è quella espressa da Equita Sim, secondo cui Hera registrerà un incremento dell’ebitda del 4% a 125 milioni di euro, soprattutto grazie agli incrementi delle tariffe della divisione Water. Sempre Equita prevede inoltre un ebit a 46 milioni di euro (+1%) e un utile in crescita del 32% a 5,9 milioni di euro.
Secondo gli esperti, inoltre, la pubblicazione di risultati trimestrali in crescita potrebbe consentire al titolo di riscattarsi in Borsa dopo la sottoperformance del 17% rispetto al mercato e del 19% rispetto al comparto delle utilities registrata a seguito dell’integrazione con Acegas-Aps. Tale operazione è considerata positiva dagli esperti, che però non possono fare a meno di notare come il prezzo pagato da Hera sia diluitivo in termini di multipli eps ed enterprise value/ebitda.
L’accordo, ricordiamo, prevede che il rapporto di cambio per la fusione sia pari a circa 0,763 nuove azioni Hera a fronte di nominali 1 euro di capitale sociale di Acegas-Aps. Inoltre, sarà lanciata un’opas sulle azioni di minoranza con un concambio di 4,16 azioni Hera per ogni azione Acegas-Aps più 0,27 euro in contanti.