Tale progetto di riorganizzazione, come indicato nella nota diffusa dalla banca, prevede la chiusura o la vendita di 44 sportelli e la trasformazione di 78 sportelli in cosiddetti “minisportelli”.
La riduzione degli organici, stimabile in circa 1.500 unità “full time equivalents”, sarà attuata mediante l’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dalle vigenti previsioni di contratto e di legge, tra cui figura in primo piano l’utilizzo di fondi di solidarietà per l’accompagnamento alla quiescenza e una maggiore flessibilità in tema di orario di lavoro. UBI Banca prevede di tagliare almeno il 20% dei costi di governance mediante una riduzione sia del numero degli stipendi che del numero dei membri degli organi societari. Sempre riguardo al taglio dei numero di dipendenti, la banca auspica che il confronto con i sindacati possa concludersi entro la fine di ottobre.
Tra le varie iniziative oggetto della riorganizzazione figura anche la creazione di 46 punti operativi di presidio unico della clientela “private e corporate”, con lo scopo di formulare e proporre un’offerta coerente con il tessuto imprenditoriale tipico di ciascun territorio in cui opera il gruppo. In tal modo, dunque, si prevede di riuscire a rispondere meglio alle esigenze della clientela rendendo al contempo meno onerosa e più snella l’operatività del gruppo.