Il ritorno del quantitative easing è stato reso possibile anche dal fatto che l’inflazione è calata vistosamente negli ultimi mesi e ora si è attestata al 2,8% su base annua. Il primo intervento della BoE per stimolare l’economia fu annunciato nel marzo 2009, il secondo nell’ottobre 2011. Il governatore Mervyn King ha parlato di “nuvola nera dell’incertezza” per il Regno Unito, a causa della crisi dei debiti sovrani nella zona euro.
La BoE stima una contrazione del pil nel secondo trimestre dell’anno, dopo che già era avvenuto un calo dello 0,3% nel primo trimestre e dello 0,4% nel quarto trimestre 2011. Secondo Michael Saunders, economista di Citi, la Bank of England porterà il piano di quantitative easing a 500 miliardi di sterline entro fine anno.
Sul mercato delle valute, la sterlina potrebbe tornare pesantemente sotto pressione contro dollaro americano e yen mentre dovrebbe mantenersi forte contro l’euro. Negli ultimi tre giorni il cambio sterlina/dollaro è crollato fino in area 1,55, perdendo più di 200 pip. Nelle prossime ore il cable potrebbe crollare sotto 1,55 per puntare a 1,54 prima e 1,5250 nel giro di qualche giorno.