Cipro chiede aiuto alla UE

Si allarga l’area di instabilità finanziaria nella zona euro. Dopo Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna, anche Cipro deve arrendersi alla crisi dei debiti sovrani e del settore bancario. Nicosia ha inoltrato ufficialmente la richiesta di aiuti finanziari tramite i fondi salva-stati EFSF ed ESM. Jean-Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo, ha dichiarato che la richiesta di aiuti sarà presa “velocemente in esame”. L’aiuto riguarderà solo il settore bancario, come già successo per la Spagna, anche se Nicosia è da tempo sotto la lente dell’Europa a causa di conti pubblici in disordine ed evidenti squilibri macroeconomici.

Ieri Cipro è stato bocciato da Fitch al livello “spazzatura” e di riflesso sono crollate tutte le banche greche alla borsa di Atene, che in chiusura segnava un passivo del 6,8%. Le banche elleniche sono esposte per 10,91 miliardi di euro su Cipro. E’ molto esposta anche la Germania, fino a 8,35 miliardi. Per quest’anno le stime sul pil cipriota della Commissione UE sono per una recessione: -0,8% dopo la crescita dello 0,5% dello scorso anno.

FITCH TAGLIA RATING CIPRO A “JUNK”

Cipro avrà bisogno di almeno 4 miliardi per salvare il settore bancario. Marfin Popular Bank ha chiesto 1,8 miliardi di aiuti, pari al 10% del pil. Secondo Fitch le banche avranno bisogno di un’iniezione sostanziale di capitale fino a 4 miliardi (23% del pil), oltre agli 1,8 miliardi chiesti da Marfin.

TRADING INTRADAY EUR/USD 26 GIUGNO 2012

Dal primo luglio Nicosia assumerà la presidenza di turno dell’Unione e potrebbe chiedere ulteriori aiuti alla Russia per una cifra compresa tra 3 e 5 miliardi di euro. Cipro potrebbe finire nel precipizio, considerando anche che l’esposizione totale del settore bancario cipriota verso la Grecia è pari al 175% del pil (in base ai dati di novembre 2011).