L’aumento della produzione Opec è stato uno dei fattori decisivi per calmierare le quotazioni del greggio, che a maggio sono letteralmente crollate sia per il riferimento americano Wti sia per quello europeo del Mar del Nord. Stamattina il petrolio Wti è nuovamente in forte calo a 89,6 dollari al barile, molto vicino al raggiungimento dei minimi di area 89,2 dollari toccati 7 giorni fa. A maggio il petrolio Wti è passato da area 106,8 dollari fino a 89,2 dollari: si tratta di una perdita del 20% circa.
► CROLLO PREZZI PETROLIO MAGGIO 2012
In calo anche le quotazioni del Brent, che si stanno avvicinando alla soglia dei 100 dollari al barile. Ritornando alla produzione Opec, c’è da dire che c’è stato un aumento dell’output anche per la Nigeria mentre l’export di Iran e Libia si è ridotto drasticamente. Complessivamente la produzione sta viaggiando a una media di 2 milioni di barili al giorno in più del tetto prefissato.
► SPREAD PETROLIO WTI-BRENT A 5$ A FINE 2012 SECONDO GOLDMAN SACHS
La crisi del debito sovrano europeo, l’aumento dell’offerta e le aspettative di hard landing in Cina stanno impattando negativamente sui prezzi del greggio. Il trend dovrebbe proseguire ancora nei prossimi mesi. Secondo gli analisti di Bnp Paribas, il target per il petrolio Brent è ora a 115 dollari con una riduzione di 4 dollari rispetto alla stima precedente per il 2012.