Per quanto riguarda la restante parte dell’anno, la maggior parte degli analisti è concorde nel ritenere che in un contesto come quello attuale, caratterizzato da eccessiva volatilità, il prezzo del rame dovrebbe mantenersi su livelli piuttosto sostenuti, ovvero al di sopra degli 8.00 dollari a tonnellata, con un prezzo medio annuo vicino agli 8.500 dollari.
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Riguardo all’andamento del prezzo del rame, come sempre molto dipenderà dalla Cina, che è il primo consumatore e importatore mondiale (circa il 40-50% del totale). In passato, ricordiamo, la Cina ha effettuato ingenti acquisti anche durante le fasi calanti, non solo per controllare il mercato ma anche per investire in maniera strategica le sue riserve valutarie.
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Una parte di analisti, tuttavia, tende a prevedere un calo delle quotazioni di rame, soprattutto in considerazione del fatto che la Federal Reserve lo scorso aprile ha fatto sapere che avrebbe approvato un nuovo piano di “quantitative easing” solo in presenza di gravi circostanze. Del resto anche coloro che hanno una previsione rialzista sul prezzo del rame puntano sull’approvazione di nuove misure di stimolo monetario per favorire i consumi, ma è possibile che le loro aspettative a riguardo vengano deluse. Soprattutto negli USA, infatti, l’inflazione sta progressivamente rallentando e l’andamento dell’economia sembra essere sotto il controllo governativo.