Secondo Allianz, se la Cina dovesse crescere meno del previsto non è detto che il governo centrale debba necessariamente attuare politiche monetarie aggressive o di liquidity esasing. Il tasso di cambio USD/CNY (dollaro americano vs yuan cinese) dovrebbe restare più o meno stabile per l’anno in corso, ma il trend di crescita di medio-lungo periodo della moneta cinese – seppur graduale – non viene messo in discussione.
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Gli analisti di Allianz stimano un apprezzamento dello yuan del 3% per quest’anno, un valore leggermente più basso rispetto alla crescita media annua del 5% ritenuta dagli esperti come un fattore strutturale nel processo di internazionalizzazione della valuta cinese. La Cina potrebbe favorire una maggiore stabilità del cambio contro dollaro per occuparsi dell’economia domestica e dei problemi legati alla bolla immobiliare in corso.
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Secondo Allianz, la bassa volatilità e il graduale apprezzamento dello yuan dovrebbero incoraggiare maggiori investimenti offshore, come dimostrato dal recente aumento della domanda e dall’ampliamento della base degli investitori. Ciò evidenzia, quindi, un interessamento non solo per la componente valutaria ma anche per quella legata ai rendimenti.