Per tanti anni la Grecia ed i suoi titoli di Stato hanno rappresentato il fondo che poteva essere toccato in Economia per ciò che riguarda l’Eurozona: ora l’Italia le “ruba” il primato, negativo.

Il rendimento dei Btp a 10 anni ha superato il 5% negli scambi del 4
Per tanti anni la Grecia ed i suoi titoli di Stato hanno rappresentato il fondo che poteva essere toccato in Economia per ciò che riguarda l’Eurozona: ora l’Italia le “ruba” il primato, negativo.

Le banche italiane vendono BTp a rotta di collo: almeno questo è ciò che ci sussurra la banca d’affari Jefferies che sottolinea come questo particolare mercato abbia visto solamente a dicembre vendite per circa 12, 6 miliardi di euro. Per quale motivo?

Nelle ultime settimane è disceso di un bel pò lo spread fra Btp italiano e Bund tedesco, arrivando circa tra i 220 e i 230 punti base, sui minimi dall’inizio del mese di luglio del 2011. Hanno reagito bene anche le borse. Adesso la concentrazione si sposta sulla decisione della Fed se inizierà o no il tapering. Dopo la riunione del Federal open market committee l’attenzione è tutta per un possibile comunicato di avvio della riduzione dello stimolo monetario.
Lo spread cioè il differenziale fra Bund tedeschi e Btp italiani ha dato inizio ad una discesa, arrivando a sfiorare i minimi da anni, invece in Francia lo spread sta esplodendo verso l’altro. E questo inquieta i mercati.
C’è un rinnovato interesse sui Titoli di Stato a reddito fisso emessi dal Ministero del Tesoro italiano, interesse manifestato soprattutto da investitori stranieri ed in particolare dai Giapponesi oltre che ai cosiddetti Bot people nostrani.

Nel dettaglio, il rendimento della settima tranche dei BTP con scadenza 1 maggio 2023 e cedola del 4,5% (codice ISIN IT0004898034) è stato fissato al 4,14%, in aumento quindi rispetto al 3,934% registrato in occasione dell’asta tenuta lo scorso mese.

Nel dettaglio, il prossimo giovedì verrà offerta sul mercato la quinta tranche di BTP a cinque anni con scadenza 1 giugno 2018 (codice Isin IT0004907843) e cedola annuale del 3,50% (data di pagamento della cedola 1 dicembre 2013), per un ammontare complessivo compreso tra un minimo di 2 e un massimo di 2,75 miliardi di euro.

La prima di questa si tiene a metà mese e ha ad oggetto il collocamento di BTP triennali, mentre la seconda viene disposta alla fine del mese e ha ad oggetto il collocamento di BTP con scadenza a cinque e dieci anni.

In particolare, questa mattina sono stati collocati BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) a tre anni con scadenza 15 maggio 2016 per un ammontare complessivo di 3,5 miliardi di euro, ovvero il massimo della forchetta prestabilita e che ricordiamo era compresa tra un minimo di 2,5 e un massimo di 3,5 miliardi di euro.