La Turchia è stata promossa dall’agenzia di rating Fitch al livello “investment grade”, dopo che il paese era da qualche tempo nel novero dei paesi speculativi a causa delle problematiche politiche ed economiche. Fitch ha alzato il rating a BBB- da BB+ con outlook stabile, giustificando la sua decisione con i minori rischi macroeconomici nel breve periodo. Ieri la borsa di Ankara ha chiuso con un rialzo dell’1,8% a 1.314 punti, toccando così il massimo più alto di sempre.
L’upgrade di Fitch arriva un po’ a sorpresa, dopo la promozione di Moody’s a Ba1 avvenuta lo scorso giugno (sotto il gradino investment grade) e il taglio dell’outlook a stabile da positivo da parte di Standard & Poor’s a maggio scorso con rating confermato a BB (due notch sotto investment grade). Secondo Fitch l’economia turca ha buone prospettive di crescita nel medio periodo e resta ricca e diversificata.
Il settore bancario è molto stabile, mentre il debito pubblico sta diminuendo. Secondo Fitch, la Turchia si sta avviando sempre più verso una crescita sostenibile. Nel 2012 il pil dovrebbe crescere del 3%, il prossimo anno del 3,8% e nel 2014 del 4,5%. La disoccupazione è in calo, sui minimi degli ultimi 11 anni, l’inflazione e il deficit di bilancio sono più sotto controllo rispetto a un 2011 turbolento.
Il deficit pubblico resta il tallone d’achille del paese, atteso al 7,3% quest’anno e al 7,2% nel 2013. Sebbene maggiormente sotto controllo rispetto a qualche mese fa, può esporre il paese a possibili shock esterni. Intanto, sul mercato delle valute non si ferma la corsa della lira turca contro l’euro. Oggi il tasso di cambio EUR/TRY ha toccato il minimo più basso degli ultimi tre mesi a 2,2666. Negli ultimi 20 giorni il cambio è sceso del 4% circa.