L’agenzia di rating Egan-Jones ha deciso di tagliare il giudizio sul merito di credito della Germania ad “A” da “A+”, confermando l’outlook negativo. L’agenzia non ha la stessa visibilità delle “tre sorelle” Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch, ma ha acquistato maggiore notorietà quando a metà luglio 2011 tagliò il rating degli Stati Uniti un mese prima che lo facesse la più quotata Standard & Poor’s. Ora Egan-Jones ha calato la scure sulla Germania, a causa dei suoi problemi legati alla tenuta del settore bancario e delle finanze pubbliche.
L’agenzia di rating ha spiegato che la Germania ha diversi problemi legati alle proprie banche, ma soprattutto è molto esposta verso la crisi dei paesi periferici europei. Secondo gli specialisti di Egan-Jones, anche se la cancelliera Angela Merkel continua a opporsi agli eurobond, alla fine sarà battuta ai voti dagli altri paesi dell’unione monetaria per cui la Germania sarà ancor più esposta alla crisi dell’euro.
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Egan-Jones ha poi messo sotto osservazione anche la situazione delle finanze pubbliche teutoniche, che sta decisamente peggiorando. A fine 2012 il rapporto debito/pil è balzato all’81,6% con una crescita su base annua dell’1,5%. L’agenzia si aspetta che questo rapporto possa salire fino al 100%. Il debito pubblico tedesco è in costante aumento, tanto che ormai è più alto di quello italiano a 2.166 miliardi di euro.
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Bisogna ricordare anche che a settembre ci saranno le elezioni politiche in Germania, che rappresenteranno un giudizio sull’operato della Merkel. Intanto, ieri il numero uno della Bundesbank – Jens Weidmann – ha dichiarato che la crisi dell’euro non sarà risolta prima di 10 anni. L’annuncio shock del governatore del “falco” della Buba ha generato forti tensioni sui mercati europei e decretato un pesante calo dell’euro sui mercati valutari.