Conclusosi l’iter di approvazione da parte dei vari governi nazionali, il Meccanismo di stabilità europeo – noto con la sigla Esm (European stability mechanism) – può finalmente muovere i suoi primi passi dopo essere stato nel grembo dell’Europa per molti mesi. L’Esm è il nuovo fondo salva-stati europeo con sede in Lussemburgo. Il suo compito è fornire assistenza finanziaria ai paesi membri dell’Ue-17 in caso di necessità. E’ un meccanismo permanente che andrà a sostituire il fondo salva-stati temporaneo Efsf, anche se per qualche tempo i due fondi cammineranno a braccetto.
Nel giro di due settimane l’Esm avrà subito in dotazione 100 miliardi di euro, ma raggiungerà la piena dote solo nel 2014 toccando i 500 miliardi di euro. Fino ad allora la differenza sarà coperta dal fondo Efsf. L’Esm potrà emettere bond e finanziare i paesi in difficoltà. I governi della zona euro verseranno 80 miliardi cash, impegnandosi però con un capitale “a chiamata” fino a 700 miliardi in caso di estrema necessità.
La Germania contribuirà nel fondo con una quota del 27%, la Francia con il 20%, l’Italia con il 18%. L’Esm potrà prestare denaro direttamente ai governi e/o comprare i loro bond sovrani. Il fondo potrà anche ricapitalizzare le banche in difficoltà, ma solo dopo un sistema di supervisione guidato dalla Bce. I paesi che chiederanno aiuto dovranno attuare rigorose riforme fiscali e tagli alla spesa. Inoltre, dovranno attuare misure per stimolare la crescita con riforme strutturali.
La prima sfida per l’Esm è il debito spagnolo. L’Europa ha già messo a disposizione 100 miliardi per salvare le banche iberiche, ma alla fine il governo Rajoy dovrebeb chiedere solo 40 miliardi. Non appena Madrid chiederà ufficialmente aiuto, i primi fondi saranno versati a novembre. Fitch e Moody’s hanno assegnato al fondo Esm il rating di massima affidabilità creditizia AAA.