Secondo una recente indagine, infatti, in caso di portafogli a basso rischio può capitare che il costo del bollo vada ad annullare completamente i profitti.
Non sorprende quindi che la maggior parte degli investitori in questo periodo è impegnata ad individuare possibili modi per evitare di dover pagare un bollo sul dossier titoli talmente alto da andare a compromettere gli eventuali profitti.
Un aiuto in questo senso arriva dalle pagine di Affari & Finanza, che indica come soluzione più ovvia ed evidente quella di optare per estratti conto quadrimestrali, dal momento che la manovra economica ha fissato l’ammontare maggiorato del bollo solo e gli invii mensili, trimestrali, semestrali e annuali. In caso di diversa frequenza degli invii non è invece prevista alcuna disposizione, anche se la maggior parte degli esperti prevede che tale lacuna verrà colmata entro breve.
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Il bollo sul dossier titoli, ricordiamo, a seguito della manovra rimane invariato agli attuali 34,2 euro l’anno per investimenti inferiori ai 50.000 euro, sale a 70 euro in caso di superamento della soglia dei 50.000 euro, a 240 euro in caso di superamento della soglia dei 150.000 euro e a 680 dai 500.000 euro in su. Tali ultimi tre importi verranno poi aumentati dal 2013 rispettivamente a 230, 780 e 1.110 euro.
Una possibile soluzione che non va ad eliminare il costi del bollo ma che lo riduce è quella che prevede l’apertura di due dossier, ovvero spezzare il patrimonio in uno o più depositi. Un esempio pratico può chiarire meglio l’idea: chi possiede titoli per 170.000 euro si trova a dover pagare 240 euro l’anno, mentre con due depositi da 140.000 e 30.000 ciascuno solo 104 euro complessivi, con un risparmio complessivo pari a 135 euro, una somma certamente superiore al costo delle commissioni di amministrazione di un deposito titoli aggiuntivo.