Secondo Andrea Gentilini, senior portfolio manager di Union Bancaire Privee (UBP), la correzione delle ultime settimane “è legata alla forza del dollaro”. Tuttavia, l’esperto ritiene che questa forza è destinata a svanire nei prossimi mesi, visto che a dicembre negli Stati Uniti bisognerà nuovamente fare i conti con il tetto del debito. Secondo Gentilini, l’oro può oscillare tra 1800$ e 2000$ l’oncia nel medio periodo, “mentre per il brevissimo termine il prezzo potrebbe fissarsi intorno a 1530$.
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Il money manager di UBP evidenzia anche che il metallo giallo resta “l’unica moneta che non si svaluta”. Secondo gli analisti di Morgan Stanley il deprezzamento dell’oro è soltanto momentaneo. La banca americana ritiene che le quotazioni torneranno in area 1800$. Secondo Morgan Stanley la svalutazione attuale deriva da massicce scommesse speculative ribassiste, ma gli acquisti di oro fisico non si sono affatto fermati.
Nel primo trimestre del 2012 la domanda mondiale di oro è scesa del 5% rispetto allo stesso periodo del 2011. Da un punto di vista tecnico il recente rimbalzo delle quotazioni (fino a 1599$) potrebbe essere finito, come dimostrato dal vistoso calo odierno. Nei prossimi giorni i prezzi potrebbero tornare a ritestare il supporto di area 1530$ l’oncia.