Uno dei crolli più vistosi, ma anche inatteso, è avvenuto sul mercato dell’oro. Il prezioso metallo giallo è sceso fino a 1527$ l’oncia lo scorso 16 maggio, toccando il minimo più basso dal 30 dicembre 2011. All’inizio del mese l’oro aveva toccato un top a 1671$, poi è crollato vistosamente raggiungendo una perdita complessiva del 9,4%. Attualmente siamo in area 1550$, ma le pressioni ribassiste sono ancora molto forti. Non si ricorda un calo mensile così pesante dal 1982.
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Il crollo dell’oro in una fase di grande richiesta di beni rifugio fa pensare che ormai il prezioso metallo giallo non sia più percepito come tale. Secondo Daniel Brieseman di Commerzbank, tra i più accreditati analisti finanziari in circolazione, il crollo dell’oro è dovuto soprattutto al deciso apprezzamento del dollaro americano.
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Secondo Brieseman, “se la tendenza del biglietto verde cambierà direzione, il che può avvenire ad ogni momento, probabilmente vedremo salire parecchio i prezzi dell’oro”. Da un punto di vista tecnico, l’oro è diretto verso il test dei supporti di area 1530 – 1520 dollari l’oncia. In caso di discesa sotto questi livelli, è molto probabile un nuovo approfondimento ribassista fino a 1480$ prima e 1450$ poi.